IL TEMPO DELL’INCONTRO
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I sabati della Fondazione in collaborazione con il settore di Psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino
8 febbraio 2025
“Il mio letto è una nave”
immaginazione e fantasia, ingredienti di base nella cura di bambini ospedalizzati.
Interviene Manuele Trinci in dialogo con Fiamma Buranelli
L’accesso in ospedale rappresenta nella vita di un bambino e dei suoi familiari un evento comunque eccezionale, tanto più eccezionale quanto più la “malattia” sia grave o talora potenzialmente mortale. In tal senso per soccorrere il bambino e gli adulti a lui vicino occorre che molteplici funzioni e competenze convergano e si integrino a fianco di quelle basilari della diagnosi e della cura. Ciò di cui hanno bisogno è sì la condivisione delle sofferenze inevitabili; di un clima di fiducia e di rispetto dei loro diritti; ma indispensabile è la valorizzazione di spazi ludici e lieti così che le risorse spontanee, immaginative, del bambino non si spengano proprio nel momento in cui ne ha maggior bisogno. Attivare come antidoto – grazie a esperienze d’arte, di lettura, ecologiche, di scienza, poesia e giardino – il lavoro della fantasia assume, dunque, il senso di limitare la condizione traumatica della paura, del dolore fisico, dello sradicamento dalle consuetudini della vita familiare, in maniera tale che l’esperienza per quanto dolorosa non divenga trauma. Ecco allora che nella sua progettualità la LudoBiblio dell’AOU Meyer IRCCS si fa vivace e stimolante regione di transito, di frontiera, di integrazione fra le vicende emozionali dei piccoli ricoverati con quanto accade nel mondo, fuori dai circuiti della malattia e della loro esperienza ospedaliera. “Gioco al centro” è una delle parole d’ordine che circolano al Meyer, in LudoBiblio, insieme, ovviamente, alla centralità della relazione che si crea fra bambini, famiglie, educatori, volontari e personale sanitario. E se da un lato esperienze narrative, espressive, e non solo, amplificano la fiducia nella parola, dall’altro – in filigrana a un tale caleidoscopio immaginativo – esse si fanno, come in un gioco, base per nuove arricchenti relazioni.
Sabato 8 marzo 2025
La relazione che cura e la cura della relazione: un’esperienza in comunità educativa per adolescenti.
Interviene Barbara Friia
in dialogo con Federica Bono
Ragazzi allontanati dalle famiglie, ragazzi che commettono reati, servizi sociali, psicologi, educatori, avvocati e tribunali. La complessità della cura e il senso della cura sono fondamentali per l’attivazione di un percorso capace di avviare trasformazioni in un momento storico critico e preoccupante. C’è un’urgenza a cui non si può non rispondere e il cambiamento nel rapporto genitori-figli ci richiede una trasformazione del nostro modo di lavorare, attraverso la costruzione di interventi complessi, che contribuiscano alla trasformazione stessa delle istituzioni e delle forme di cura. Il lavoro in Comunità educative con situazioni gravi e complesse, di cui vi parlerò, racconta di un metodo atto a costruire un legame mentale e affettivo capace di creare uno spazio sicuro e generativo, oltre quel punto cieco in cui spesso ci si ritrova insieme alle famiglie.
Comitato scientifico
Federica Bono, Fiamma Buranelli, Ilaria Dufour, Valeria Ladino Corina, Gloria Marino, Maria Teresa Mereghetti, Denny Mondini, Isabella Pessa
Comitato organizzativo
Marta Falsirollo, Fosca Pavanini
Quote di partecipazione
20 euro* biglietto ordinario per il singolo evento
35 euro* biglietto cumulativo per entrambi gli eventi
*Iva inclusa
Sarà possibile seguire l’evento anche in differita per tutto il mese successivo
Per ulteriori informazioni inviate un’e-mail all’indirizzo formazione@benedettadintino.it
E’ stato chiesto il patrocinio a:
Relatori
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Barbara Friiapsicologa e psicoterapeuta. Ha lavorato per 19 anni in Comunità educative per adolescenti e ...
psicologa e psicoterapeuta. Ha lavorato per 19 anni in Comunità educative per adolescenti e per 6 anni in Consultorio familiare. Attualmente svolge la libera professione a Ravenna e online. È socio dell’Associazione scientifico-culturale Dina Vallino e del Centro Studi “Il luogo immaginario”. Ha collaborato al libro Abitare una casa. Il lavoro clinico nei servizi di neuropsichiatri. (2022), Edizioni Mimesis.
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Manuela TrinciPsicologa, psicoterapeuta infantile con formazione psicoanalitica, saggista, studiosa di letteratura per l’infanzia ...
Psicologa, psicoterapeuta dell’età evolutiva con formazione psicoanalitica, saggista, studiosa di letteratura per l’infanzia, vive e lavora a Pistoia. E’ socio fondatore e didatta dell’Associazione scientifico-culturale “Dina Vallino” Milano. E’ il referente scientifico nella Direzione Scientifica della Ludoteca e Biblioteca (LudoBiblio) dell’Ospedale Pediatrico Meyer-Firenze.