I bambini possono fare esperienza di depressione all’origine della vita? La depressione infantile è spesso trascurata e sottovalutata. Identificarne i segnali il più presto possibile e aiutare bambini e famiglie a modificare il modo in cui affrontano le emozioni può cambiare la traiettoria dello sviluppo infantile ed evitare lo strutturarsi del disagio nella seconda infanzia e nell’adolescenza. Antonino Ferro invita a una riflessione sul ruolo che gioca il terapeuta con il paziente, nel cogliere i fenomeni che nascono dall’incontro tra le menti e mette in relazione – in modo innovativo – i concetti di capacità negativa e di capacità di giocare. Se il terapeuta riesce ad abitare le incertezze e i misteri che attraversano la stanza d’analisi, senza cercare risposte affrettate o dottrinali (se riesce a esprimere “la capacità negativa” di Keats e Bion), il lavoro clinico si apre alla creatività, trasforma i sintomi in parole e narrazioni, espande il contenitore psichico, “la capacità di giocare” e la capacità di pensare, il senso di vitalità del paziente.
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