Ci impegniamo a promuovere una cultura sempre più ampia sulla disabilità comunicativa e sul disagio psicologico.

La nascita della Fondazione ha segnato il passaggio da un mondo fatto di parole a un altro che si prende cura di chi le parole non le ha, non può dirle.

Chi siamo

La Fondazione Benedetta D’Intino nasce nel 1992 per volontà di Cristina Mondadori, figlia di Arnoldo l’editore, che, dopo un’infanzia e un’adolescenza trascorse accanto ai maggiori esponenti della letteratura del Novecento, è diventata medico cardiologo e psicoterapeuta infantile, decidendo di stare dalla parte di bambini con i quali, come diceva lei, la vita è stata poco generosa.

Cristina Mondadori ha creato la Fondazione e successivamente l’omonimo centro clinico in ricordo della sua prima nipotina, Benedetta, mancata all’età di 18 mesi, per prendersi cura di bambini con disabilità comunicativa grave e di bambini e ragazzi che necessitano di un sostegno psicologico per trovare fiducia e serenità.

La nascita della Fondazione ha segnato un passaggio fondamentale: quello da un mondo che vive di parole a un altro che si prende cura di chi le parole non le ha, non può dirle.

Dal 2015 a guidare la Fondazione è Mattia Formenton, che ha dato alla realtà che dirige un obiettivo ancora più preciso e sfidante: creare consapevolezza e promuovere una cultura sempre più ampia sulla disabilità comunicativa e sul disagio psicologico. La Fondazione s’impegna a conseguirlo attraverso un’attività culturale continua – gli incontri, il premio giornalistico, la rivista Comunicare, lo spettacolo Senza parlare e molto altro – parallela a un’attività di formazione, nei campi della Psicoterapia e della Comunicazione Aumentativa Alternativa, che vanta una tradizione di circa 30 anni.

I numeri della Fondazione

Oltre 30 anni di esperienza nel campo del diritto alla comunicazione e al supporto psicologico

Oltre 3000 professionisti formati in tutta Italia

Oltre 2000 persone ogni anno che partecipano alle nostre iniziative

Relatori internazionali:

Daniel Stern, Anne Alvarez, Serge Sanchez, Elena Molinari, Antonino Ferro, Diana Norsa, Mark Solms, Trudy Klauber, …

Docenti internazionali:

John Costello, Pat Mirenda, Sally Miller, Cynthia Cress, Barbara Collier, Howard Shane, Penny Parnes, Lynette Norris, …

La Fondazione ha ricevuto la certificazione del Sistema di Qualità ISO 9001:2015 da IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità) e l’accreditamento standard come provider per l’erogazione dei crediti formativi ECM da age.na.s (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali). Questi risultati attestano che le attività di formazione, divulgazione scientifica e organizzazione di eventi soddisfano gli standard riportati nelle norme ISO e quelli richiesti dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua del personale sanitario.

Eventi

Formazione

Formare nei settori della Psicoterapia e della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) significa contribuire a creare una rete di professionisti che, con competenze specifiche, impegno e passione, possano cogliere sempre di più e rispondere sempre meglio ai bisogni delle persone con disabilità comunicativa e disagio psicologico.

Con questo scopo, da circa trent’anni, la Fondazione propone occasioni continue di formazione nel campo della Psicoterapia e della CAA.

Divulgazione e sensibilizzazione

Oltre a sostenere l’attività clinica del Centro Benedetta D’Intino, La Fondazione ha come obiettivo quello di promuovere una cultura sempre più ampia sulla disabilità comunicativa e sul disagio psicologico, organizzando, insieme alla formazione, iniziative ed eventi di divulgazione e sensibilizzazione.

Comunicare è la rivista scientifica della Fondazione che raccoglie know how ed esperienza clinica di oltre 25 anni di lavoro sul campo del Centro Benedetta D’Intino nei settori della psicoterapia e della disabilità comunicativa.

Il semestrale propone, inoltre, riflessioni e punti di vista dei più autorevoli esponenti del mondo scientifico, clinico, accademico, letterario.

Dà voce alla ricerca, ai casi clinici, alle storie.

E’ uno degli strumenti attraverso i quali la Fondazione prova a informare e sensibilizzare sul diritto a comunicare e ad essere ascoltati delle persone che non possono esprimersi con le parole e che hanno bisogno di un supporto psicologico.

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